EMDR
"Penso che quest'uomo stia soffrendo a causa dei suoi ricordi" Sigmund Freud, 1895
EMDR –Eye Movement Desensitization and Reprocessing- è una tecnica che permette di trattare ricordi traumatici, riducendone la carica emotiva (desensitisazion) e riattivandone l’ elaborazione (re processing).
Il vantaggio dell’ EMDR, rispetto ad altre tecniche, è quello di parlare il linguaggio del trauma.
Esso, infatti, realizzandosi attraverso la stimolazione dei movimenti oculari, ovvero dei due emisferi cerebrali destro e sinistro, agisce a livello sottocorticale, sulla risposta neurovegetativa all’ evento , dove non arrivano le parole. Quindi permette di intervenire in profondità, agendo su sensazioni fisiche, emozioni, pensieri e convinzioni associate al ricordo dell’ esperienza traumatica.
Il risultato è che il ricordo viene visto lontano, distante, le valutazioni su di sé si modificano positivamente, le emozioni divengono più adeguate e le sensazioni fisiche disturbanti vengono eliminate.
L’ EMDR nasce per il trattamento del PTSD –Disturbo Post Traumatico da Stress, ma in realtà si rivolge anche agli eventi stressanti che hanno costituito un trauma, in quanto non elaborati (per esempio lutti, malattie croniche, abbandoni, separazioni, conflitti… ) e possono essere alla base di 52 patologie tra quelle classificate dal DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi Mentali) , tra cui:
-Disturbi dell’ Umore
-Disturbi d’ Ansia
-Disturbi Ossessivi-Compulsivi
-Disturbi Psicosomatici
-Disturbi della Nutrizione e dell’ Alimentazione
-Disturbi di Personalità